Schiodami,ti prego,dalla croce
della mia identità,lasciami
a ogni casuale evento,
libero,neutrale,indiviso dalla vita.
La prima,la seconda,
la continua vita
tutto ciò che dà
tutto si riprende.
MARIO LUZI
giovedì 30 agosto 2007
martedì 28 agosto 2007
CONGEDO
Così mi hai congedata.
Non occorreva un movente
e neanche un carattere impetuoso;
è l'eterna favola
del lupo che trova
che l'agnello ha orizzonti impossibili
e che il suo belato
ammorba le orecchie,
anche se l'agnello dorme
fa rumore lo stesso
mentre i rivi delle vostre parole
che liticano e fermentano
diventano acqua pulita.
E' il belato che dà fastidio,
quel belato dell'uomo abbandonato
su un povero giaciglio
che vorrebbe salire
al vostro grande letto
dove voi consumate gli amori.
ALDA MERINI
Non occorreva un movente
e neanche un carattere impetuoso;
è l'eterna favola
del lupo che trova
che l'agnello ha orizzonti impossibili
e che il suo belato
ammorba le orecchie,
anche se l'agnello dorme
fa rumore lo stesso
mentre i rivi delle vostre parole
che liticano e fermentano
diventano acqua pulita.
E' il belato che dà fastidio,
quel belato dell'uomo abbandonato
su un povero giaciglio
che vorrebbe salire
al vostro grande letto
dove voi consumate gli amori.
ALDA MERINI
lunedì 20 agosto 2007
DANNI COLLATERALI
Angelica,la fame e la polenta
ti portarono a Roma nella guerra,
serva d'una famiglia senza pane.
E tu andasti a cercarlo in camionetta
nella stagione delle spighe verdi
per me,che tu chiamavi sior putèo.
Il caccia inglese si abbassò,ruttava
la stupida ferocia d'un ragazzo:
chissà quale vittoria avrà sognato
dipinta sulla lucida carlinga
assassinando il cielo del tuo sguardo.
La mia patria è l'infanzia,
e tu ci sei.
GIULIANO ZINCONE
ti portarono a Roma nella guerra,
serva d'una famiglia senza pane.
E tu andasti a cercarlo in camionetta
nella stagione delle spighe verdi
per me,che tu chiamavi sior putèo.
Il caccia inglese si abbassò,ruttava
la stupida ferocia d'un ragazzo:
chissà quale vittoria avrà sognato
dipinta sulla lucida carlinga
assassinando il cielo del tuo sguardo.
La mia patria è l'infanzia,
e tu ci sei.
GIULIANO ZINCONE
domenica 19 agosto 2007
IN QUELL'INVERNO
Dicevi:basterebbe restasse tra noi
il modo di chiamarci,il modo di tacere.
Dicevi:tornerà quell'ansia di stare insieme
in ascolto di noi come del vento,
passerà il bicchiere di mano in mano...
Ora la vita non ha più contento,
nel dividerci ognuno alla sua via
che lo porta lontano.
Non è rimasto nulla,la memoria
a volte accende il fuoco,chiama le ombre
a sedere,a tacere in quell'inverno.
ALFONSO GATTO
(da"La storia delle vittime,Mondadori,1966)
il modo di chiamarci,il modo di tacere.
Dicevi:tornerà quell'ansia di stare insieme
in ascolto di noi come del vento,
passerà il bicchiere di mano in mano...
Ora la vita non ha più contento,
nel dividerci ognuno alla sua via
che lo porta lontano.
Non è rimasto nulla,la memoria
a volte accende il fuoco,chiama le ombre
a sedere,a tacere in quell'inverno.
ALFONSO GATTO
(da"La storia delle vittime,Mondadori,1966)
sabato 18 agosto 2007
LA MISURA E' COLMA
A poco a poco la misura è colma,
a poco a poco,a poco a poco,come
tu vuoi,la solitudine trabocca,
vieni ed entra,attingi a mani basse.
E' un giorno dell'inverno di quest'anno,
un giorno,un giorno della nostra vita.
MARIO LUZI
(Estratto da"Come tu vuoi")
a poco a poco,a poco a poco,come
tu vuoi,la solitudine trabocca,
vieni ed entra,attingi a mani basse.
E' un giorno dell'inverno di quest'anno,
un giorno,un giorno della nostra vita.
MARIO LUZI
(Estratto da"Come tu vuoi")
venerdì 17 agosto 2007
BILANCI CONSUNTIVI
Ma tutta quella tristezza che hai vissuto,
(guarda,che strano),dall'alto del monte
non ti sembra un'azzurra mascherata?
E quando vedi i dadi che riposano
sopra il loro responso di numeri,
giureresti che si trattava di un gioco?
MARIA LUISA SPAZIANI
(da "Geometria del disordine")
(guarda,che strano),dall'alto del monte
non ti sembra un'azzurra mascherata?
E quando vedi i dadi che riposano
sopra il loro responso di numeri,
giureresti che si trattava di un gioco?
MARIA LUISA SPAZIANI
(da "Geometria del disordine")
giovedì 16 agosto 2007
PAROLE
"Ti perderò come si perde un giorno
chiaro di festa:-io lo dicevo all'ombra
ch'eri nel vano della stanza-attesa,
la mia memoria ti cercò negli anni
floridi un nome,una sembianza:pure,
dileguerai,e sarà sempre oblio
di noi nel mondo."
Tu guardavi il giorno
svanito nel crepuscolo,parlavo
della pace infinita che sui fiumi
stende la sera alla campagna.
ALFONSO GATTO
(da"Arie e ricordi",Mondadori)
chiaro di festa:-io lo dicevo all'ombra
ch'eri nel vano della stanza-attesa,
la mia memoria ti cercò negli anni
floridi un nome,una sembianza:pure,
dileguerai,e sarà sempre oblio
di noi nel mondo."
Tu guardavi il giorno
svanito nel crepuscolo,parlavo
della pace infinita che sui fiumi
stende la sera alla campagna.
ALFONSO GATTO
(da"Arie e ricordi",Mondadori)
mercoledì 15 agosto 2007
UN UNICO NOME
Mi hanno detto che sai che son qui,
che grazioso protesti perché non telefono.
Ma se ogni volta puntuale ti chiamo
il miracolo può farsi routine.
Sì,mi capita di guardare le nubi,
sprecare il tempo che sarebbe tuo.
Parlo piano con l'angelo.E tu sai
che agli angeli do un unico nome.
MARIA LUISA SPAZIANI
(da:"La stella del libero arbitrio")
che grazioso protesti perché non telefono.
Ma se ogni volta puntuale ti chiamo
il miracolo può farsi routine.
Sì,mi capita di guardare le nubi,
sprecare il tempo che sarebbe tuo.
Parlo piano con l'angelo.E tu sai
che agli angeli do un unico nome.
MARIA LUISA SPAZIANI
(da:"La stella del libero arbitrio")
domenica 12 agosto 2007
PIETA',CUORI DURI
Pietà,pietà,cuori duri
pietà per l'uccello migratore
ce ha perduto un'ala in volo.
Pietà per l'orfano gitano
che s'è giocato a carte
sella e cavallo
suicida in una prigione.
Pietà per il giovane nessuno
ucciso in Cina
o un qualsiasi altro luogo
clima razza condizione.
Pietà per chi muore all'impiedi
dentro una camera d'affitto.
Pietà per chi cade
pietà per chi si lascia cadere.
Pietà,pietà cuori duri
voi che siete sempre seduti
e apprendete dai giornali
la morte degli altri.
RAFFAELE CARRIERI
pietà per l'uccello migratore
ce ha perduto un'ala in volo.
Pietà per l'orfano gitano
che s'è giocato a carte
sella e cavallo
suicida in una prigione.
Pietà per il giovane nessuno
ucciso in Cina
o un qualsiasi altro luogo
clima razza condizione.
Pietà per chi muore all'impiedi
dentro una camera d'affitto.
Pietà per chi cade
pietà per chi si lascia cadere.
Pietà,pietà cuori duri
voi che siete sempre seduti
e apprendete dai giornali
la morte degli altri.
RAFFAELE CARRIERI
sabato 11 agosto 2007
L'APICE
Non ti potrà salvare ciò che scrissero
coloro che la tua paura implora;
tu non sei gli altri e ti vedi ora
centro del labirinto che tramarono
i tuoi passi.Non ti salva l'agonia
di Gesù o di Socrate né il forte
aureo Siddharta che accettò la morte
in un giardino,al declinar del giorno.
Polvere è pure la parola scritta
dalla tua mano o il verbo pronunciato
dalla tua bocca.Non perdona il fato
e la notte di Dio è infinita.
Tu sei fatto di tempo,di incessante
tempo.Sei ogni solitario istante.
JORGE LUIS BORGES
coloro che la tua paura implora;
tu non sei gli altri e ti vedi ora
centro del labirinto che tramarono
i tuoi passi.Non ti salva l'agonia
di Gesù o di Socrate né il forte
aureo Siddharta che accettò la morte
in un giardino,al declinar del giorno.
Polvere è pure la parola scritta
dalla tua mano o il verbo pronunciato
dalla tua bocca.Non perdona il fato
e la notte di Dio è infinita.
Tu sei fatto di tempo,di incessante
tempo.Sei ogni solitario istante.
JORGE LUIS BORGES
venerdì 10 agosto 2007
GLI UOMINI O LA LORO MASCHERA
Gli uomini o la loro maschera
quando per un segnale incomprensibile
lì nella brulicante commedia
l'azione s'interrompe
e ristà,a un tratto,il gioco delle parti...
Eccoli
che impietosamente
sorpresi da quel vuoto
ed in esso da un fulmineo coagulo
ciascuno dalla sua malcerta verità risaltano
ancora più goffi,
spiccano acora più fatui
in quella neutra desolata lacca,tutti,
coloro che si appisolano
nella loro grandezza presunta o finta
e gli altri che vociferano
e pestano concitate nullità,tutti,
tutti ugualmente...
Ma non è
questo il tralucere
improvviso dell'inverno,
non è la morte,questa,è la semina
solo così rigermogliano
e sono riconquistati al movimento,
al fuoco dell'eterna metamorfosi.
MARIO LUZI
quando per un segnale incomprensibile
lì nella brulicante commedia
l'azione s'interrompe
e ristà,a un tratto,il gioco delle parti...
Eccoli
che impietosamente
sorpresi da quel vuoto
ed in esso da un fulmineo coagulo
ciascuno dalla sua malcerta verità risaltano
ancora più goffi,
spiccano acora più fatui
in quella neutra desolata lacca,tutti,
coloro che si appisolano
nella loro grandezza presunta o finta
e gli altri che vociferano
e pestano concitate nullità,tutti,
tutti ugualmente...
Ma non è
questo il tralucere
improvviso dell'inverno,
non è la morte,questa,è la semina
solo così rigermogliano
e sono riconquistati al movimento,
al fuoco dell'eterna metamorfosi.
MARIO LUZI
martedì 7 agosto 2007
RINVII
Rinviamo continuamente l'istante
in cui non ci incontreremo in nessun luogo.
Nel frattempo ridiamo molte volte
di tante cose della nostra vita,
e a volte piangiamo soli,di nascosto,
per ciò che non ritornerà mai più.
TITOS PATRIKIOS
(ed.CROCETTI)
in cui non ci incontreremo in nessun luogo.
Nel frattempo ridiamo molte volte
di tante cose della nostra vita,
e a volte piangiamo soli,di nascosto,
per ciò che non ritornerà mai più.
TITOS PATRIKIOS
(ed.CROCETTI)
lunedì 6 agosto 2007
TUTTI GLI ADDII HO COMPIUTO
Tutti gli addii ho compiuto.Tante partenze
mi hanno formato fino dall'infanzia.
Ma torno ancora,ricomincio,
nel mio ritorno si libera lo sguardo.
Mi resta solo da colmarlo,
e quella gioia impenitente
d'aver amato cose somiglianti
a quelle assenze che ci fanno agire.
RAINER MARIA RILKE
(Crocetti ed.)
mi hanno formato fino dall'infanzia.
Ma torno ancora,ricomincio,
nel mio ritorno si libera lo sguardo.
Mi resta solo da colmarlo,
e quella gioia impenitente
d'aver amato cose somiglianti
a quelle assenze che ci fanno agire.
RAINER MARIA RILKE
(Crocetti ed.)
domenica 5 agosto 2007
MEDITAZIONE
Sfuma il turchino
in un azzurro tutto
stelle.Io siedo
alla finestra e guardo.
Guardo e ascolto;
perché in questo
è tutta la mia forza:
guardare e ascoltare.
UMBERTO SABA
in un azzurro tutto
stelle.Io siedo
alla finestra e guardo.
Guardo e ascolto;
perché in questo
è tutta la mia forza:
guardare e ascoltare.
UMBERTO SABA
sabato 4 agosto 2007
IMPAZIENZA
Tutti gli errori umani
sono impazienza
una prematura interruzione
della metodicità.
FRANZ KAFKA
sono impazienza
una prematura interruzione
della metodicità.
FRANZ KAFKA
venerdì 3 agosto 2007
QUESTA FELICITA'
Questa felicità promessa o data
m'è dolore,dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico:salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
MARIO LUZI
m'è dolore,dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico:salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
MARIO LUZI
giovedì 2 agosto 2007
MA DOVE
''Non è più qui'' insinua una voce di sorpresa
''il cuore della tua città'' e si perde
nel dedalo già buio
se non fosse una luce
piovosa di primavera in erba
visibile al di sopra dei tetti alti.
Io non so che rispondere e osservo
le api di questo viridiario antico,
i doratori d'angeli,di stipi,
i lavoranti di metalli e d' ebani
chiudere ad uno ad uno i vecchi antri
e spandersi un po' lieti e un po' spauriti nei vicoli attorno.
''Non è più qui,ma dove?''mi domando
mentre l'accidentale e il necessario
imbrogliano l'occhio della mente
e penso a me e ai miei compagni,al rotto
conversare con quelle anime in pena
di una vita che quaglia poco,al perdersi
del loro brulicame di pensieri in cerca di un polo.
Qualuno cede,qualcuno resiste nella sua fede tenuta stretta.
MARIO LUZI
(da"Nel magma")
''il cuore della tua città'' e si perde
nel dedalo già buio
se non fosse una luce
piovosa di primavera in erba
visibile al di sopra dei tetti alti.
Io non so che rispondere e osservo
le api di questo viridiario antico,
i doratori d'angeli,di stipi,
i lavoranti di metalli e d' ebani
chiudere ad uno ad uno i vecchi antri
e spandersi un po' lieti e un po' spauriti nei vicoli attorno.
''Non è più qui,ma dove?''mi domando
mentre l'accidentale e il necessario
imbrogliano l'occhio della mente
e penso a me e ai miei compagni,al rotto
conversare con quelle anime in pena
di una vita che quaglia poco,al perdersi
del loro brulicame di pensieri in cerca di un polo.
Qualuno cede,qualcuno resiste nella sua fede tenuta stretta.
MARIO LUZI
(da"Nel magma")
mercoledì 1 agosto 2007
LA VERITA' E' SEMPRE QUELLA
La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia la tua vigliaccheria.
ALDA MERINI
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia la tua vigliaccheria.
ALDA MERINI
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