domenica 14 ottobre 2007

RIMORSO PER QUALSIASI MORTE

Libero dalla memoria e dalla speranza,

illimitato,astratto,quasi futuro,

il morto non è morto:è la morte.

Come il dio dei mistici,

al quale si devono dedicare tutti i predicati,

il morto ubiquamente estraneo

non è che la perdizione e assenza del mondo.

Tutti gli abbiamo rubato,

non gli abbiamo lasciato né un colore né una sillaba:

qui è il patto che non condividono più i suoi occhi,

là è il marciapiede dove fu in agguato la sua speranza.

Perfino ciò che pensiamo

potrebbe stare pensandolo anche lui,

ci siamo spartiti come ladri

il flusso delle notti e dei giorni.


JORGE LUIS BORGES

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