La vetta di quella scoscesa serpentina
ecco si approssimava,ormai era vicina,
ne davano un chiaro avvertimento i magri rimasugli
della tappa pellegrina su alla celestiale cima
poco sopra,alla vista,che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto,immaginarlo già era beatitudine
concessa più a me che al suo desiderio,al suo tormento,
sì l'immensità,la luce,ma quiete vera ci sarebbe stata,
li avrebbe la sua impresa avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata
questo temeva,questo desiderava.
MARIO LUZI
martedì 23 ottobre 2007
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