"Dissipa tu se lo vuoi
questa debole vita che si lagna
come la spugna il frego
effimero di una lavagna.
M'attendo di ritornare nel tuo circolo,
s'adempia lo sbandato mio passare.
La mia venuta era testimonianza
di un ordine che in viaggio mi scordai,
giurano fede queste mie parole
a un evento impossibile,e lo ignorano.
Ma sempre che traudii
la tua dolce risacca sulle prode
sbigottimento mi prese
quale d'uno scemato di memoria
quando si risovviene del suo paese.
Presa la mia lezione
più che dalla tua gloria
aperta,dall'ansare
che quasi non dà suono
di qualche tuo meriggio desolato
a te mi rendo in umiltà.Non sono
che favilla d'un tirso.Bene lo so:bruciare,
questo,non altro,è il mio significato".
MARIO LUZI
venerdì 28 settembre 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento